martedì, marzo 31, 2009
L'uomo ha bisogno di un nemico. Contro il quale scagliarsi ed inveire. Qualcuno da potere accusare di tutti i propri mali: perché quando la colpa è di un altro... beh ci si sente liberati da un peso. La storia ci insegna che di capri espiatori il mondo è stato pieno: che fosse una persona o coloro che abbracciavano una religione, il colore della pelle o una fede calcistica, poco importa, basta avere qualcuno con il quale prendersela. Oggi è il turno dei ricchi - siano essi banchieri o imprenditori o persone comuni che si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato - i quali divento i nemici pubblici numero uno: perché son loro che hanno affamato il mondo. Ora non dubito che qualcuno l'abbia pure fatto, ma di certo con gravi complicità (o almeno ingenuità) da parte di tutti: prendersela solo con loro è sbagliato. Ed ancora di più lo è farlo al di fuori del contesto giusto, che sono (eventualmente) le aule di tribunale, dove citare coloro che hanno agito in maniera illecita. Ma questo sembra troppo complicato: meglio prendersala subito con chi comanda, sequestrandolo ed impaurendolo. Per ottenere cosa, nessuno lo sa... Ma i comportamenti umani, spesso, non sono guidati dalla ragione...
venerdì, marzo 27, 2009
Case, case, case
Per chi deve trasferirsi, la ricerca della casa è uno dei primi compiti. E non è mai una cosa semplice: perché non si conosce il posto, non si sa quindi (all'inizio quantomeno) quali siano le zone "belle" e quelle "da evitare". E - purtroppo - la ricerca è spesso accompagnata dalla fredda di trovare in breve tempo qualcosa: la fretta, si sa, è cattiva consigliera...
Io ho dovuto tante volte nella mia vita trasferirmi, ed ogni volta ho sperimentato sulla mia pelle il problema della ricerca della casa. E quando essa avviene all'estero, le difficoltà sono amplificate, visto l'ostacolo - oggettivo - della lingua...
In queste settimane ho girato tanto per case, avrò visto 20-25 appartamenti. Alcuni proprio brutti, altri in zone troppo periferiche. Ma ho anche avuto la fortuna di trovare alcuni gioiellini, appartamente nuovi e carini, posti nei quali vivere può anche essere piacevole: ed è su questi che si concentra ora la mia attenzione, perché due sono quelli che mi ronzano in mente, che mi dicono "prendi me, prendi me". E quindi adesso devo giungere ad una conclusione, prendendone uno e lasciando ad altri il secondo... Il fine settimana mi aiuterà a riflettere: certe decisioni hanno bisogno di un po' di tempo per essere maturate...
mercoledì, marzo 25, 2009
Papa e AIDS
In una regione dove la gente muore ogni giorno per la peste del nuovo millennio, il Papa afferma candidamente che il profilattico non serve ed anzi sarebbe dannoso (chissà che intende dire). E - nel momento in cui persone con un po' di buon senso criticano l'avventata affermazione del rappresentate di Cristo in terra - la Curia non trova di meglio che cercare di zittire il dissenso, accusando (fortuna che non esiste più il reato di lesa maestà...) i contestatori di essere reazionari, colonialisti, interessati solo al proprio tornaconto. Dimenticandosi che il Papa può legittimamente parlare ex cathedra di argomenti religiosi: ma quando in gioco c'è la salute e la vita (terrena) delle persone, allora forse anche il Pontefice dovrebbe ponderare meglio le sue parole...
Sì, è lui
Credo che questa sia la frase più comune quando si fa un riconoscimento: la si sente sempre nei film gialli, e probabilmente anche nelle questure avviene veramente così. Ma la storia insegna che è facile sbagliare: perché la memoria è labile, e - soprattutto quando i ricordi si limitano a pochi istanti magari vissuti sotto un fortissimo stress - non è detto che quello che si ricorda sia sufficiente a riconoscere veramente qualcuno o qualcosa. Eppure i testimoni (ancora più le vittime) di reati sono poi sempre così sicuri e decisi nelle loro affermazioni: forse perché - alla ricerca spasmodica di un colpevole - sono pronti a tutto pur di fare condannare qualcuno. E se le indagini della polizia individuano un sospetto, allora deve essere necessariamente lui: la polizia, del resto, fa il suo mestiere, e se ha identificato qualcuno avrà avuto i suoi buoni motivi! Eppure il caso di Racz dimostra quanto sia facile fare un riconoscimento totalmente errato: una persona che non assomigliava minimamente alle descrizioni fornite subito dopo i fatti dalle vittime e dai testimoni (a partire dall'altezza - di una decina di centimetri inferiore rispetto alla prime dichiarazioni - fino ad arrivare alla capigliatura: stempiato lui, con tutti i capelli l'aggressore...), che però è poi stato identificato senza ombra di dubbio da quelle stesse persone. L'onda dell'emotività, si dirà: erano sotto stress ed hanno quindi commesso un così clamoroso errore. Sarà, ma è una cosa pericolosissima: perché dimostra che a volte si può essere addidati di qualcosa senza alcun motivo, senza averne colpe, solo perché - dall'altra parte - si cerca qualcuno che paghi per quello che è accaduto. E - forse - il fatto che a pagare sia la persona giusta non ha poi tanta importanza...
lunedì, marzo 23, 2009
Sottosopra
In questo inizio di Primavera le condizioni climatiche sembrano ribaltate: perché il Sole e le temperature miti - da sempre appannaggio del Meridione - hanno invece abbandonato le regioni del Sud per migrare a Milano e nella pianura Padana: regalando, dopo mesi, giornate semplicemente meravigliose (a dispetto delle previsioni, che non davano nulla di buono una settimana fa ;-)). Tanto belle che rimanere chiusi in casa sarebbe stato un delitto: ecco perché anch'io ne ho approfittato per lunghe passeggiate. Perché quando il tempo è così bello, anche quattro passi a Milano diventano interessanti...
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Stefano
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10:44 AM
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Parole chiave: Italia Sottosopra, Primavera, tempo bello
sabato, marzo 21, 2009
Primavera e giornate più lunghe
E' ufficiale: oggi inizia la Primavera. E ieri è stato il giorno dell'equinozio. Da oggi e per i prossimi sei mesi - nel nostro emisfero almeno - il giorno batterà la notte. Sembre di più fino al solstizio. E così le cupe giornate invernali, caratterizzate da una notte che già di primo pomeriggio anneriva il cielo, lasceranno il posto a serate piene di luce che risveglieranno la vita e le attività di ogni persona. Perché è innegabile che la Primavera (forse ancora di più dell'Estate) dona nuova linfa alle persone, le rende più dinamiche e pronte ad uscire dalle tane dove si erano rintanati nel corso della brutta stagione. Io - almeno - ho sempre assistito ad un simile evento. E questo sarà ancora più vero quando - ormai tra appena una settimana - anche l'ora legale ci assisterà nel compito di rendere più lunga la durata del Sole: perché guadagnare un'intera ora di luce la sera renderà ancora più piacevole uscire e trascorrere fuori le serate.
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Stefano
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8:32 AM
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Parole chiave: bella stagione, Equinozio, Primavera, rinascita
martedì, marzo 17, 2009
Attraversare l'Italia...
... da est a ovest, tagliando gli Appennini ed ammirando lo splendido paesaggio offerto da questa giornata di primavera. Questo è quello che mi è successo oggi, viaggiando sulla famigerata Orte-Cesena (era una delle strade statali identificate per l'applicazione dei "pedaggi ombra"...) per raggiungere Fiumicino da Fabriano. Passando da Spoleto con la sua bellissima rocca Albornoz che mi incanta sempre e che mi fa tanto pensare...
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Stefano
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6:21 PM
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Parole chiave: Albornoz, appennini, attraversare l'Italia, Fabriano, io, Spoleto, viaggi
Paesaggi
Una delle cose più tristi di Milano è che al suo interno non si gode di alcun panorama: pianeggiante come è, ma soprattutto piena di edifici (la gran parte di dubbia bellezza), non offre a chi la vive la possibilità di cogliere scorci e paesaggi degni di nota. Ed io, invece, sono un amante dei bei panorami: ed è per questo che - quando ho l'occasione di osservare un'alba o un tramonto - la colgo sempre. Oggi, qui a Fabriano, ho assistito nuovamente ad uno spettacolo che in fondo ho visto ed apprezzato per anni: le montagne che circondano il paese illuminate da un Sole luminosissimo, che svettano nel cielo azzurro tanto limpido da non sembrare neanche vero. Basta poco per emozionarsi...
giovedì, marzo 12, 2009
Trentatré
Trentatré sono gli anni di Cristo, trentatré i giri (al minuto) dei vecchi dischi in vinile, trentatré è la parola da pronunciare durante l’auscultazione del torace. E - per i prossimi 365 giorni - trentatré saranno gli anni che mi accompagneranno nel mia cammino: un percorso sempre incerto, di cui conosco tutto del passato ma niente del futuro. Una sfida, quindi, che si può certo perdere - lo ammetto - ma che offre comunque l'opportunità di vincere: e questo è sufficiente, per chi è ottimista come me, per affrontarla con serenità e col sorriso.
Non sono abituato a farmi gli auguri da solo. Aspetterò che siano le persone che sento vicine a farmeli: perché non si è mai soli quando gli altri ci pensano anche senza vederci.
Non sono abituato a farmi gli auguri da solo. Aspetterò che siano le persone che sento vicine a farmeli: perché non si è mai soli quando gli altri ci pensano anche senza vederci.
mercoledì, marzo 11, 2009
martedì, marzo 10, 2009
Milano-Budapest sola andata
No, non è ancora il tempo. Ma poco ci manca: perché la mia esperienza milanese è stata breve, ed avrà fine tra poche settimane. Non ch'io l'abbia vissuta pienamente: sempre in giro per l'Europa, trascorrendo nella metropoli Lombarda al più i fine settimana (che poi, in realtà, non li passavo quasi ma a Milano ma più nella zona di Como!), ma comunque basato a Milano. Ma - come da tempo immaginavo - l'azienda ha avuto per me altri progetti: e così, già dal prossimo mese, la mia nuova casa sarà in Ungheria, in quella Budapest dove da mesi passo già buona parte del mio tempo lavorativo. Come sarà questa esperienza non posso saperlo: certo, trasferirsi è sempre una seccatura, ricostruirsi una vita sempre difficile, vivere all'estero sempre rischioso. Ma può anche essere fonte di nuove conoscenze, opportunità di imparare usi e costumi nuovi. Mentirei se non ammettessi di avere paura. Come l'ho avuta quando ho iniziato a lavorare (in Belgio), o quando sono rientrato in Italia (a Roma), o quando ho accettato una nuova sfida (a Fabriano) o ancora trasferendomi a Milano. Sono anni che giro, ed in questo periodo ho vissuto tantissime esperienze: alcune belle altre meno, ma tutte insieme mi hanno reso la persona che sono. Non perfetta, anzi di difetti ne conosco cento e ne nascondo mille!, ma comunque una brava persona. Questa nuova esperienza rientrerà in questa stessa casistica...
domenica, marzo 08, 2009
8 Marzo: la primavera inizia...
E' vero, secondo il calendario mancano ancora due settimane. Ma oggi è una così splendida giornata, che potrebbe benissimo essere già il primo giorno della nuova stagione. E sarebbe bello, se così fosse: perché oggi è anche la festa delle donne, e far coincidere le due date avrebbe anche un forte valore simbolico. L'altra metà del cielo - alla quale oggi si rende un omaggio speciale (ma in realtà andrebbe reso sempre) - merita tutta la nostra considerazione. Ed ecco perché anch'io voglio esprimere il mio augurio a tutte le donne, per quello che sono e per quello che fanno non solo oggi ma ogni giorno dell'anno...
mercoledì, marzo 04, 2009
Lentamente muore - Pablo Neruda
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicità.
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicità.
I tabù del sindacato
Nel corso degli anni ho assistito a tanti "NO" pronunciati dai sindacati, in particolare dalla Cgil. In tanti, troppi casi le proposte avanzate sono state bocciate senza reali motivazioni, quasi a volere difendere a tutti i costi lo status quo: dai rinnovi del contratto metalmeccanico senza la firma della Fiom-Cgil fino alle proposte di innanzalmente dell'età pensionabile, un coro di no preconcetti che non affrontano mai la questione, che quasi mai forniscono spunti interessanti di discussione, che mostrano solo una chiusura ingiustificata. Perché il mondo cambia, e le regole (specie in materia previdenziale!) non possono non tenerne conto. Chi si ostina a rifiutare questa realtà è destinato ad affondare, portando con se chi - in buona fede - gli ha dato credito. La pensione a 65 anni, per gli uomini come per le donne, nel pubblico e nel privato, non può essere un tabù: bisogna parlarne, discuterne, capire. E infine decidere: perché i problemi - se non affrontanti - non si risolvono, anzi tipicamente si amplificano. Fino a diventare - all'improvviso - troppo grandi per essere gestiti...
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Stefano
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8:24 AM
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Parole chiave: CGIL, pensione a 65 anni, precari, sindacati, tabù
domenica, marzo 01, 2009
Non mi sono mai iscritto a Facebook, e per il momento non ho intenzione di farlo. Però mi capita a volte di discutere di Facebook. L'ultima volta è successa la settimana scorsa, con uno scambio di email con Cristiano (thread iniziato, come spesso accade, dal buon Giacomo):
devo dire a malincuore che il facebook ha spazzato via questi blog (compreso per ora il mio).Non è una cosa detta tanto per ma una constatazione reale.Dai 20-30 visitatori al giorno siamo passati a 1, a volte anche zero.Le nuove tecnologie ci permettono di esprimere il nostro parere anche attraverso facebook, in maniera ancora più semplice.Per esempio dai siti di dipietro, grillo, travaglio e carotenuto è possibile postare direttamente la notizia con fonte annessa in meno di un secondo.Insomma, è da PD inisistere con i blog in questo momento.Torneranno, ma in maniera diversa...
Quello che dice Cristiano è vero, ma io mi permetto di fare una obiezione: per me Facebook è solo una moda del momento, che piace ed attrae tanto per la sua semplicità, ma che ha un problema, enorme a mio avviso: è una macchina mangia soldi, che brucia la cassa della società. Server, connettività, manutenzione, costano ogni anno decine di milioni di dollari (ma credo che ormai si possa parlare anche di centinaia). I ricavi, invece, languono: non esiste un modello di business valido, non c'è nulla che possa portare ricavi consistenti. La tanto cara pubblicità on-line non mi sembra in grado di compensare gli enormi costi. Ecco perché - a mio avviso - la vita di Facebook non sarà ancora lunga: potrebbe durare ancora anni, a patto che gli azionisti siano pronti ad investire ancora, ma alla luce dell'attuale crisi dubito che saranno pronti a farlo. A meno che non trovino quache alternativa per fare soldi: io, che però non sono un esperto di marketing, non ne vedo. Tranne che Facebook non decida di fare qualcosa di veramente abietto e immorale: vendere i profili dei propri utenti (con tutti i test che si fanno, le informazioni su amicizie e preferenze, diventa facile segmentare le persone) a società specializzate nella vendita di servizi/prodotti. Ma se lo facesse, credo che perderebbe ben presto tutti i suoi utenti...
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