sabato, maggio 02, 2009

Libertà di stampa

Forse verrò tacciato di essere filo-governativo (cosa che non è vera, nonostante ritenga che l'attuale governo non stia facendo peggio dell'ultimo governo Prodi, e che nel "nuovo" PD non ci siano persone in grado di fare meglio), ma non condivido per nulla l'analisi fatta da Freedom House (leggi qui l'articolo su La Repubblica), in base alla quale l'Italia - unica tra i Paesi occidentali - non godrebbe di una completa libertà di stampa. Che il governo - attraverso il suo massimo rappresentante - abbia il favore di una parte dei media è fuor di dubbio: ma spingere questa considerazione, legittima e evidente agli occhi di tutti, fino all'esistenza di ostacoli alla libertà di informazione mi sembra esagerato. Una boutade, mi verrebbe da dire. Chissà, forse gli americani hanno solo voluto creare un "caso" per avere maggiore visibilità (del resto in Italia ben pochi conoscevano l'esistenza di questo istituto di ricerca: oggi la sua notorietà è certamente aumentata...). In cosa consisterebbe la mancanza di libertà nel nostro Paese? Ecco il passo incriminato:
The region registered one status downgrade in 2008, as Italy slipped back into the Partly Free range thanks to the increased use of courts and libel laws to limit free speech, heightened physical and extralegal intimidation by both organized crime and far-right groups, and concerns over media ownership and influence. The return of media magnate Silvio Berlusconi to the premiership reawakened fears about the concentration of state-owned and private outlets under a single leader.
Il primo motivo dice sostanzialmente che il maggiore ricorso ai tribunali sarebbe una limitazione alla libertà di informazione (e da quando chiedere alla Giustizia di tutelare il proprio nome è una limitazione? Se l'accusa fosse infondata ci pensarà il tribunale a dire che non c'è stato nulla illecito...). Certo mi domando se tale considerazione venne fatta già all'indomani della famosa vignetta di Forattini sul dossier Mitrokhin, con l'allora presidente del Consiglio D'Alema che citò in giudizio il vignettista (per chi fosse interessato, qui è disponibile la vignetta, a mio avviso una delle più belle mai disegnate). Il secondo motivo, però, è proprio un capolavoro: poiché Berlusconi ha forti interessi nei media, allora la sua presenza come capo dell'esecutivo potrebbe causare una concentrazione eccessiva di media sotto il controllo della stessa persona. e quindi in Italia la libertà di espressione non è completa. Non male come processo alle intenzioni...

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