sabato, febbraio 28, 2009

Atti dovuti

Va tanto di moda - specie nell'ambiente giudiziario - parlare di atti dovuti laddove vengono prese iniziative talmente lontane dal buon senso da lasciare molte persone allibite (me compreso): a Udine il padre di Eluana (ma è in compagnia di una decina di persone, tra medici e infermieri) è ora indagato, perché avrebbe ucciso la figlia. Ossia, si è seguito alla lettera un protocollo approvato dalla stessa magistratura - con tanto di sentenza - ed ora si iscrivono le persone nel registro degli indagati. Atto dovuto dicono, quali a fare intendere che la cosa si chiuderà senza esiti: ma allora, se già il magistrato che dovrebbe indagare sull'ipotesi di reato sa che non se ne farà nulla, perché sprecare tempo e soldi (dei contribuenti) in una lavoro inutile? E' proprio vero, quando i soldi in gioco non sono i propri ci si fa meno scrupoli a sprecarli...

venerdì, febbraio 27, 2009

In continuo movimento

Viviamo in un mondo che cambia in fretta, dove ciò che ieri era normale e scontato, domani diventa inusuale. Un mondo frenetico dove - sembrerebbe - chi si ferma è perduto. Chissà se è davvero così... Probabilmente no, ma spinti da quello che ci succede intorno non riusciamo spesso ad evitare di correre, di cambiare anche noi. Magari anche quando non vorremmo. I cambiamenti, specie quelli repentini, sono sempre incognite: non è detto che siano negativi, per carità!, ma di certo il rischio esiste. Oppure potrebbe andare tutto bene, tanto da rivelarsi grandi opportunità. In ogni senso...

martedì, febbraio 24, 2009

Il rispetto

Una delle cose che manca nella società moderna è appunto questo: perché a parole tutti sostengono di essere profondamente rispettosi degli altri, ma che forma di rispetto è mai tenere la suoneria del cellulare accesa (e ad alto volume) in un pullman dove in molti vorrebbero poter dormire visto che sono le 6 del mattino? O - peggio ancora - rispondere e parlare come se si fosse a casa propria, incuranti di chi, accanto, non è certo interessato a certe vicende. Il rispetto degli altri nasce dalle piccole cose: se già mancano queste, è inevitabile che la situazione degeneri...

sabato, febbraio 21, 2009

Il mio computer

Nella mia stanza c'è ancora un vecchio computer, adagiato su un mobile preso appositamente per lui. E' un glorioso Amiga 3000, acquistato nel 1990 e che per molti anni è stato il MIO COMPUTER, quello che mi ha fatto appassionare all'informatica ed alla telematica (Internet, a quel tempo, non esisteva, non come lo intendiamo oggi almeno). 2 mega di RAM - che poi io espansi a 6 -, un hard disk da 40 mega (non avete letto male, 40 megabyte, anche se dopo qualche anno ne comprai uno da 400) e un processore Motorola da 16Mhz: con questi numeri sembrerebbe un giocattolo, abituati come siamo a ragionare in giga. Eppure era una scheggia e non gli mancava nulla, ed a me piaceva tanto. Mi ci trovavo bene, e con esso ho fatto il pioniere in un mondo fantastico che è poi dovuto soccombere dinnanzi ai fenomeni di massa...
Credo che non venga più acceso dal 2000 o giù di lì: ormai dubito funzioni ancora (non dovrebbe avere più nemmeno gli hard disk) e comunque adesso non avrebbe senso usarlo. Ma io ci resto affezionato, e non posso buttarlo via. Gli oggetti sono capaci di evocare ricordi in maniera spesso più vivida dei pensieri: forse solo suoni e immagini sono più potenti di loro. Ed io della mia vita non voglio dimenticare nulla: perché quello che sono lo devo alla strada che ho percorso, con tutti gli eventi - belli o brutti - che l'hanno movimentata...

La strana accoppiata

Sole e freddo. Non è comune in Sicilia: la mia regione, in genere, a metà febbraio vede i mandorli in fiore e temperature già gradevoli. Ma non quest'anno: perché il freddo e persino la neve hanno inaspettatamente avvolto questa terra normalmente baciata dalla luce della nostra Stella. Ed oggi - che mi trovo qui per un paio di giorni di riposo (a Milano non riesco a staccare dal lavoro neppure nel fine settimana, qui spero di avere più fortuna) - sperimento sulla mia pelle questa particolare sensazione, cielo terso e limpido ma un freddo pungente. Con una temperatura che anche se non si avvicina neppure lontanamente ai -5 che ho - ahimé - sperimentato in settimana a Praga, per me è già fin troppo bassa.
PS A casa ho purtroppo visto - mia madre me l'aveva già anticipato - il bellissimo albero di mimose che adornava il giardino abbattuto dal vento :-(

mercoledì, febbraio 18, 2009

Con quasi un anno di ritardo...

... Veltroni ha fatto il passo giusto, quelle dimissioni che avrebbe dovuto presentare già all'indomani della clamorosa sconfitta alle politiche: perché se l'elettorato boccia la tua linea, affermando in maniera chiara che il tuo piano non è quello che vuole, allora dovresti farti subito da parte. Lui non l'ha fatto, non ha avuto questa forza (perché per chi è il capo ritirarsi e rinunciare quindi al proprio ruolo di comando non è certo facile, e quindi umanamente posso anche comprenderlo), condannando così il PD a lacerarsi per altri 9 mesi, perdendo elezioni su elezioni. Fino alla sconfitta di lunedì in Sardegna, dove anche l’astro nascente del Partito Democratico, Renato Soru, è stato silurato da super Silvio: il quale ha dimostrato per l’ennesima volta che il suo modo di fare, fatto di tanti annunci e proclami ma di pochi fatti concreti, è vincente. Anche in un periodo di crisi, durante il quale – in genere – chi sta al governo viene durante punito in quanto incapace di ridurre gli effetti della crisi stessa.
Il PD oggi è in fibrillazione, si interroga sul suo futuro. Potrebbe anche non sopravvivere. Oppure potrebbe riprendere vigore, affidarsi a leader nuovi e – magari - conquistare nuovi consensi. Sarà il tempo a dire come questa “crisi” interna sarà stata gestita.

lunedì, febbraio 16, 2009

Il Paese delle emergenze

In Italia la politica vive alla giornata: Eluana sta per morire? Serve un provvedimento immediato, bisogna fare una legge in tre giorni. Poi Eluana muore e i tre giorni diventano mesi se non anni (o magari alla fine la legge neppure si farà). Poi qualcuno si accorge che nelle nostre città gli stupri sono all'ordine del giorno, ed ecco che la priorità diventa fermare gli stupri: a parte che la soluzione proposta (un semplice inasprimento del trattamento riservato a chi si macchia di questo spregevole crimine) non mi pare essere un gran rimedio, giacché l'entità della pena di per sé non è un deterrente, quando chi commette il reato pensa di poterla fare franca, ho come l'impressione che - passata l'onda lunga dell'indignazione - esecutivo e parlamento si dimenticheranno subito del problema. Per pensare alle nuove emergenze che sconvolgeranno l'opinione pubblica: perché dare l'impressione si essere sempre su chi va là, pronti ad intervenire sul tema che in quel momento più sta a cuore ai cittadini, procura consensi e voti. Tanto poi in pochi verificano che quei provvedimenti siano stati veramente adottati. E' una strategia, in fondo comunque a tutti: perché oggi è il governo Berlusconi a fare questi giochi, in passato l'han fatto tutti gli altri governi. Forse solo i governi tecnici (che però avevano una missione ben precisa, e comunque non necessitavano di consenso visto che erano "a tempo") hanno agito diversamente, cercando di affrontare e risolvere (non sempre con risultati apprezzabili) i problemi del Paese: gli altri hanno pensato solo a come essere rieletti alle successive elezioni. Ed anche se la storia recente insegna che questa strategia non paga (da quando esiste la cosiddetta Seconda Repubblica, i partiti al governo hanno sempre perso le elezioni), le cattive abitudini son dure a morire...

giovedì, febbraio 12, 2009

Una macchina meravigliosa

Parlo del cervello umano, capace di custodire al suo interno tutti i nostri ricordi, la nostra storia. Immagazzina informazioni, le elabora, e poi ce le porge quando meno ce l'aspettiamo: basta rivedere un luogo o un oggetto, o sentire un profumo o ascoltare una canzone, che mille e più ricordi - d'un tratto - affollano la nostra mente. Portandoci indietro nel tempo, ma facendoci rivivere l'emozione come se fosse stata appena sperimentata. I nostri ricordi rappresentano la strada che ci ha portato ad essere quelli che siamo: alcune cose piaceranno di più, altre di meno, ma quello che siamo lo dobbiamo a quello che ci è accaduto nel tempo. Ed ecco perché è terribile che i ricordi possano svanire, che la capacità di ricordare chi siamo e cosa abbiamo fatto possa venire meno: il tempo - ed ancora più certe malattie - sono una minaccia. Che spero si tenga lontana da me e da chi mi sta a cuore...

martedì, febbraio 10, 2009

Un popolo litigioso

Gli Italiani devono esserlo per forza: perché la classe politica che ci governa è espressione del popolo, e visto come si azzuffano non credo ci siano dubbi sulla nostra "natura". Ogni argomento è buono: Eluana, crisi economica, criminalità, non importa il tema, fondamentale è solo litigare. Ma così - ahimé - non si va da nessuna parte: perché se non si è in grado di fermarsi ed ascoltare cosa gli altri hanno da dire, evitando (anche laddove si ritenesse che fossero schiocchezze di inaudita grandezza) di interromperli già sul nascere, non si potrà mai costruire nulla. Perché costruire è difficile e richiede il contributo di tutti. Non è come distruggere: cosa invece semplicissima che ciascun essere umano, anche singolarmente, riesce a fare egregiamente...

domenica, febbraio 08, 2009

I segni del maltempo

Oggi notavo come le strade siano piene di buche, alcune delle quali sarebbe più corretto chiamare voragini viste le dimensioni. E' un regalo del maltempo: pioggia e neve (e mezzi spazzaneve...) lasciano i loro solchi. Finché è giorno tutto sommato si riesco a vedere e - il più delle volte - evitare: ma di notte l'insidia aumenta, e per chi è sfortunato, son dolori. Speriamo di non essere tra i malcapitati...

sabato, febbraio 07, 2009

Tre giorni...

... per approvare una legge che impedisca alla famiglia Englaro di seppellire finalmente la figlia: è questa l'idea del presidente del consiglio. Sinceramente la cosa mi fa arrabbiare: su temi fondamentali (riforma del lavoro, conflitto di interessi, giustizia, ecc.) il Parlamento impiega mesi se non anni (ed a volte una intera legislatura non è sufficiente...) per approvare le leggi, ed ora un disegno a mio avviso completamente sbagliato dovrebbe essere approvato in 3 giorni? Non è serio, presidente Berlusconi, sono ben altre le priorità che l'esecutivo dovrebbe darsi. E - comunque - Eluana ha diritto a riposare finalmente in pace: basta con tutte queste interferenze, basta con l'assecondare una chiesta retrograda ferma su posizioni vecchie di secoli. Lasciatela morire, ed occupatevi invece dei problemi dei Paese: quelli veri che non fanno dormire la gente e che minacciano il futuro dell'Italia.
Un applauso a chi - dal Presidente Napolitano a Fini - sta cercando di opporsi a questo indegno spettacolo...

venerdì, febbraio 06, 2009

Finalmente...

... venerdì sera: il fine settimana inizia ufficialmente, e poco importa se ancora non ho nulla in mente su cosa fare: in questo momento mi preme solo staccare dal lavoro, che questa settimana mi ha decisamente schiacciato. Colpa mia che gli consento di rubare tutto il mio tempo. Dico sempre che devo cambiare registro, ma poi non ci riesco mai: poca forza di volontà o tendenza al masochismo? Forse entrambe...

Déjà–vu

A volte mi sembra che quello che sta succedendo sia già accaduto: sentire alla radio una dedica che sono convinto di avere già ascoltato in passato, o passare in un posto teoricamente sconosciuto ma trovarlo familiare, come se già fossi stato lì. Non so quanto sia frutto dell'immaginazione, e quanto invece sia vero (una emittente può pure sbagliare e rimandare in onda per due volte la stessa dedica, no?), ma certo sembra molto reale. Non è un fenomeno eccezionale, pare che il 60% della popolazione abbia provato almeno una volta nella vita una simile esperienza: ed anche se non è come in Matrix, dove quella sorta di déjà–vu di Neo indica una alterazione nel sistema, ciò non toglie che si tratti di una sensazione strana e particolare, che di certo fa pensare...

giovedì, febbraio 05, 2009

La Svizzera innevata

Oggi sono a Lugano, per lavoro tanto per cambiare. Qui c'è ancora tanta neve: non sulle strade, quelle (proverbiale efficienza svizzera) le han subito ripulite, ma sui prati e sulle montagne sì. E tanta anche. Così il paesaggio diventa quello fiabesco, con le montagne avvolte da nuvole che non consentono di vederne le vette e le campagne ricoperte dal bianco manto nevoso. Molto bello da vedersi...

lunedì, febbraio 02, 2009

Milano sotto una coltre bianca...

...è quella che stamattina ha accolto - al rientro dopo un freddo fine settimana - i milanesi e coloro che (come me) a Milano ci lavorano. Io, per evitare rischi (neve e ghiaccio sanno tirare brutti scherzi anche a chi pensa di non avere nulla da temere), ho preso l'autobus per andare in ufficio: scelta non proprio felicissima, visto che le cattive condizioni viarie hanno costretto anche la società che gestisce i trasporti extraurbani nell'area Nord-ovest del milanese (Movibus) a cancellare diverse corse, con la conseguenza che ho dovuto aspettare più di un'ora - sotto una fitta nevicata - l'arrivo del mio pullman! Ma la sicurezza non ha prezzo, e le scene che ho visto per strada (mezzi che sbandavano, o non riuscivano a ripartire dopo essersi fermati in una leggerissima salita) mi hanno fatto capire che la mia decisione, anche se scomoda, era quella più giusta.
Ora la situazione sta migliorando, ha smesso di nevicare ed anzi da alcune ore cade una pioggia piuttosto forte: domattina deciderò che fare. Tanto un autobus che mi porta in ufficio, magari con un po' di ritardo, lo trovo sempre :-)

domenica, febbraio 01, 2009

1, 3, 8, 38, 83, 88

Questa è la combinazione che ieri sera ha regalato la vittoria al superenalotto a 5 fortunati giocatori. Ed è la dimostrazione di quanto una volta ho cercato - invano - di spiegare ad alcune persone relativamente alla probabilità di vincere a questo gioco: tutte le combinazioni hanno la stessa probabilità di uscire, e quindi di vincere, ma non tutte offrono la medesima vincita media! Può sembrare strano, ma non lo è: i numeri che vengono estratti sono completamente casuali, ma le giocate che fanno gli uomini spesso non lo sono, anzi seguono degli schemi: che in quanto tali possono essere ripetuti da più persone! La combinazione vincente di ieri - a parte l'1 - comprende tutte le combinazioni di 3 e 8 (ad eccezione del 33), e questo giustifica perché ben 5 persone l'abbiano giocata! C'è uno schema, e tutti coloro che hanno seguito quello schema (5 possono sembrare pochi, ma mai in passato era successo che più di 2 persone centrassero il 6 nella stessa estrazione!). E' come con i numeri ritardatari: giocarli non aumenta la probabilità di vincere, ma visto che in tanti li giocano, se al superenalotto la combinazione vincente fosse composta esattamente dai 6 super ritardatari, avremmo centinaia se non migliaia di vincitori: che si andrebbero così a dividere il montepremi. Un motivo in più per non giocare affidandosi a schemi...