lunedì, maggio 21, 2007

Matteo Arpe

Non tutti conoscono Matteo Arpe. Eppure è l'uomo che guidato il rilancio di uno dei principali gruppi bancari italiani, Capitalia. In pochi anni l'enfant prodige del capitalismo Italiano (è diventato amministratore delegato del gruppo nel 2003 ad appena 39 anni) ha raddrizzato un gruppo che aveva oggettivi problemi di redditività, facendo esplodere il valore del titolo in borsa (da poco più di un euro a quasi 8€ in meno di 5 anni credo costituisca un record, se escludiamo le società legate ad Internet negli anni della bolla speculativa...) e riscuotendo consensi da ogni parte. Ma come talvolta accade, un tale fenomeno è stato messo da parte proprio dalla persona che l'aveva scelto, il presidente del gruppo Cesare Geronzi: io non posso sapere quali siano le motivazioni di questa scelta, ma personalmente immagino sia legato ad una lotta di potere interna: un manager così capace diventa un rivale scomodo, una persona che può "farti le scarpe"; ed allora anche estrometterlo può essere una strategia valida (per sé, non per l'azienda né tantomeno per gli azionisti). E Geronzi, che è comunque una persona molto intelligente, ha trovato il modo migliore per togliere di mezzo Arpe: ha facilitato una fusione con la più grande banca Italiana, l'Unicredit. In una simile fusione, è evidente che la gestione operativa non può che essere assegnata all'A.D. della banca più grande, in questo caso Alessandro Profumo (anch'egli un ottimo manager in ogni caso!). Con buona pace di Arpe e di tutto quello che ha fatto in questi anni. Dal prossimo 31 maggio Arpe sarà ufficialmente disoccupato. Non dubito che troverà rapidamente una nuova occupazione, in una posizione dove potrà mostrare nuovamente al mondo il suo talento. Io gli darò fiducia, investendo nella sua prossima società. E sono certo che non mi deluderà...

lunedì, maggio 14, 2007

E' successo ancora...

Ne avevo già parlato in passato (leggi qui), ma evidentemente è sempre facile trovare chi da per scontato le cose: le urne in Sicilia per le amministrative si sono chiuse, ed a Palermo - dove in molti davano per scontata l'elezione di Orlando - Cammarata si avvia alla riconferma. Non entro nel merito dell'elezione in sé (non conosco direttamente le due persone, quindi non posso e non voglio esprimere giudizi), ma continuo a non capire proprio perché le persone continuino a dare per certi eventi futuri i quali - per definizione - tutto sono fuorché certi...

giovedì, maggio 03, 2007

Chiesa e polemiche

La chiesa è sempre stata una istituzione potente, specialmente in Italia, e non manca mai di farlo pesare. Al concerto del 1° Maggio di Piazza San Giovanni a Roma una dei conduttori ha espresso delle opinioni magari forti ma certamente non devastanti (molto meno accese di quelle che quotidianamente i vari esponenti politici riservano alla controporta, a mio avviso), ma ciò è bastato all'Osservatore Romano per parlare addirittura di terrorismo. Forse la Santa Sede non si rende conto che banalizzare tutto e cercare di ripristinare il reato di lesa maestà non è la strada giusta per affrontare e risolvere i problemi del mondo...