martedì, febbraio 15, 2011

Meno otto

Meno otto

Magari fosse un conto alla rovescia... Ahimè è invece la temperatura all'aperto in questa gelida serata rumena :-(

Vento di rivolta

Dopo Tunisia ed Egitto, ora tocca a Algeria, Yemen e Iran. Nord Africa e Medio Oriente sono in fermento, e come un incendio incontrollabile la protesta si espande, supera i confini e porta sempre più persone a sperare che il successo riportato dai vicini possa coronare anche la propria protesta. Ma ahimè non tutti possono vincere, e prima o poi qualcuna di queste proteste sarà inevitabilmente repressa. Quanto duramente nessuno può ancora dirlo...

giovedì, febbraio 10, 2011

Praga di sera

Praga di sera

mercoledì, febbraio 09, 2011

Il futuro che avanza

Il futuro che avanza

In aeroporto, mentre si aspetta il proprio volo, vedo sempre meno notebook e sempre più I-Pad e Tablet. Il futuro corre veloce, e a volte ho l'impressione di rimanere indietro: ma a me questi dispositivi proprio non piacciono, e non credo che cambierò presto idea. Anche se - sì sa - nella vita non si può mai dire...

sabato, febbraio 05, 2011

C'è qualcuno che si deve essere divertito parecchio nelle ultime due ore...

... perché quando l'ho sentito stamattina mi diceva che sarebbe andato allo stadio Friuli a vedere la sua Udinese giocare contro la Sampdoria. Considerando che la partita è appena terminata 2 a 0 per i padroni di casa... Alessandro avrà di che gioire questa sera!

Scontro istituzionale

Ormai siamo arrivati ai ferri corti: il capo del governo e quello del Quirinale non sono mai andati d'accordo, ma adesso il clima è ancora più teso, a causa delle forzature - fino a qualche tempo fa semplicemente impensabili vista la loro gravità - che l'esecutivo sta compiendo. Non so come finirà, ma ogni giorno mi sembra più evidente che la situazione, così come è adesso, è semplicemente ingestibile...

giovedì, febbraio 03, 2011

Alt, Polizia!

Alt, Polizia!

Aeroporto di Monaco, ore 20:30. Sono appena sbarcato da un volo proveniente da Atene ed entro nell'aerostazione per conquistare l'uscita. Davanti a me due scale mobili che salgono ed alcune persone ferme davanti ad esse. Mentre procedo un tale mi si avvicina e in tedesco - mostrandomi un distintivo - si qualifica come poliziotto federale e mi fa qualche domanda (per fortuna in inglese, avendo capito subito che non comprendevo la sua lingua): dopo lo stupore iniziale gli do il passaporto e rispondo alle domande (curioso che mi abbia chiesto a bruciapelo il nome: magari chi usa documenti contraffatti non ha la prontezza di spirito di dare il nome falso). Il tutto dura pochi istanti, e poi posso andarmene liberamente: salgo le scale e dopo non più di 30 secondi sono in cima. Un altro tizio mi guarda e si avvicina: "polizia federale" - mi dice - "documenti prego". Io sorrido, il che provoca la sua reazione: "Ha capito cosa ho detto? Ha il visto il distintivo?". Rispondo subito, senza incertezze: "Certo che l'ho visto! E un suo collega me ne ha mostrato uno uguale un minuto fa facendomi le stesse domande!". Un po' imbarazzato il poliziotto si scusa e mi lascia andare. Quando a me, ho ora una nuova storiella da raccontare ad amici e parenti...