domenica, aprile 27, 2008

At my most beautiful (I've Found a way to make you smile)

Quando la soluzione è tanto banale...

Ieri mia madre si è accorta che il collegamento in rete dei PC non funzionava più: ognuno dei PC continuava regolarmente a collegarsi ad Internet attraverso il router, ma provando ad accedere alle cartelle condivise da un PC all'altro, si otteneva un errore. Da buon "appassionato", non potevo certo lasciare che il problema permanesse: ecco quindi tentativi su tentativi per capire il problema e come risolverlo. Dopo un paio d'ore senza aver cavato un ragno dal buco (testa la rete, riconfigura gli indirizzi IP, cerca su Internet qualche caso analogo,...) mi ero scoraggiato. Ma capivo che il problema doveva essere nel PC principale (e non nei collegamenti di rete), e mi domandavo: "Cosa sarà mai cambiato rispetto all'ultima volta?". In effetti le cose non smettono di funzionare da sole (a meno di guasti dell'hardware, ma per fortuna non era questo il caso), quindi doveva esserci una spiegazione: ma quale? Alla fine, come ultimo tentativo, mi sono detto: "E se fossero gli indirizzi bloccati?". In effetti sul PC c'è un programma che blocca determinate liste di indirizzi IP (quelli usati da Spyware, Virus, ecc.: la sicurezza non è mai troppa!): ho controllato, ed ho scoperto che - per un errore - avevo inserito, tra gli indirizzi IP da bloccare, anche quelli della rete locale! Ecco perché il collegamento ad Internet funzionava senza problemi, mentre la condivisione delle cartelle DENTRO LA RETE LOCALE no! E' stato sufficiente togliere dalla lista gli indirizzi della LAN e tutto ha ricominciato a funzionare perfettamente. Era così semplice e banale che pensarci prima era impossibile ;-)

sabato, aprile 26, 2008

Catullo

Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo,
e le chiacchiere dei vecchi troppo arcigni
consideriamole tutte un soldo (bucato).
I giorni possono tramontare e ritornare;
noi, una volta che la breve luce è tramontata,
dobbiamo dormire un’unica notte eterna.
Dammi mille baci, (e) poi cento,
poi mille altri, poi ancora cento,
poi di seguito altri mille, (e) poi cento.
Poi, quando ne avremo totalizzate [avremo fatto] molte migliaia,
li rimescoleremo, per non conoscere (il totale),
o perché nessun maligno possa gettar(ci) il malocchio,
sapendo che esiste un così gran numero di baci.

venerdì, aprile 25, 2008

Lost

Dopo oltre un mese di sospensione, ieri hanno trasmesso la nona puntata della quarta serie di Lost sulla rete Americana ABC: la sospensione si era resa necessaria a causa dello sciopero degli sceneggiatori che aveva impedito di registrare le puntante secondo i tempi previsti (il problema non ha riguardato solo Lost, praticamente tutte le serie televisive americane ne sono state colpite). Ora non mi resta che riuscire a vederlo: la ABC in effetti consente sul suo sito di vedere in streaming gli episodi di Lost e delle altre serie che trasmette, ma questa possibilità è concessa solo agli utenti americani: collegandosi dalla cara vecchia Europa un laconico messaggio dice che il network si scusa ma il servizio è riservato agli americani :-(. Egoisti!

Fortuna esistono altri sistemi per reperire l'episodio ;-)

giovedì, aprile 24, 2008

Una bella giornata di sole

Sono rientrato ieri sera per un fine settimana lungo, e sembra che il destino mi sorrida: a Caltanissetta oggi c'è una bellissima giornata, invita ad uscire per lasciarsi baciare dal Sole. Un'ottima premessa per la tradizionale scampagnata del 25 (che in realtà io non ho organizzato, confido in Alessandro, l'ultimo baluardo in una città che un tempo sentivo mia e dove oggi non conosco quasi più nessuno...). Quasi quasi avrei voglia di andare a mare: con una giornata come questa si potrebbe anche osare un bagno!

Ricordo una sola volta in cui ho fatto il bagno ad Aprile: era il 1994, il 29 (un venerdì). Andavo ancora al liceo, e subito dopo pranzo mi telefona un mio compagno, Massimo: "Dai preparati che passo a prenderti ed andiamo a mare". Dopo poco più di mezz'ora eravamo tutti in macchina (insieme a noi anche due compagne di classe ed il fidanzato di una di loro). In realtà non era previsto di fare il bagno, doveva essere solo una passeggiata in spiaggia, ma per sì e per no tutti noi (quasi tutti...) avevamo portato il costume. E quando abbiamo visto il mare calmo ed affollato di bagnanti, con un Sole che bruciava la pelle... è stata questione di un attimo ritrovarsi in acqua! Ed anche Massimo, che aveva organizzato la gita ma - incautamente - non aveva portato con sé il costume, non riuscì a resistere: è stata la prima (e finora unica) volta che ho visto una persona fare il bagno in mutande ;-)

martedì, aprile 22, 2008

Poste

Nell'immaginario collettivo le Poste sono spesso viste come il simbolo dell'inefficienza: corrispondenza che si perde o arriva in ritardo, code agli sportelli ed orari troppo corti. Però come immaginare un mondo senza posta, dove non è possibile inviare (o ricevere) lettere e pacchi? Io - di lettere - ne ho spedite e ricevute tantissime nella mia vita: oggi meno spesso che in passato, ma il piacere che da scrivere una lettera (ed ancor di più leggerla) non potrà mai essere raggiunto da una email. La tecnologia sarà pure veloce ed economica, ma difficilmente comunica le stesse emozioni. Anche nell'invio: cliccare sul tasto "INVIA" non è come fare un corsa sotto la pioggia battente per raggiungere l'ufficio postale e spedire una lettera: sono anche questi i piccoli piaceri della vita che la rendono unica e speciale...

lunedì, aprile 21, 2008

Tempo ed umore

Gli esperti la chiamano meteoropatia: in parole povere indica il legame tra stato d’animo e condizioni meteorologiche. Oggi, che a Milano batte una pioggia insistente e con una coltre di nubi che quasi non fa passare la luce del sole, mi sento affetto da meteoropatia: siamo quasi a fine Aprile, non dico che dovrebbero esserci 30 gradi (anche se ieri pare che in Sicilia le temperature fossero talmente elevate da spingere le persone a fare il primo bagno a mare...), ma almeno un bel sole sì. Speriamo bene...

sabato, aprile 19, 2008

Pronti per l'Expo?

Pare che il salone del mobile, che in questi giorni si sta svolgendo alla nuova fiera di Milano (polo di Rho, a pochi chilometri da casa mia...), stia rivelando tutti i limiti delle nuove strutture: parcheggi insufficienti, stazione della metropolitana incapace di gestire il picco di visitatori, strade e svincoli ancora non completati (ma questo già lo sapevo: ci passo ogni mattina davanti e noto come la viabilità è ancora provvisoria). Fortuna che per l'Expo mancano ancora 7 anni...

martedì, aprile 15, 2008

La débâcle della sinistra

La Sinistra Arcobaleno aveva raccolto - attraverso le sue tre anime (Rifondazione Comunista, Verdi, Partito dei Comunisti Italiani) - circa il 10% dei voti nel 2006, ed aveva una nutrita pattuglia parlamentare (circa 70 deputati e 30 senatori, senza contare diversi ministri e sottosegretari che per due anni hanno governato l'Italia...). Nel nuovo Parlamento non avrà NESSUNA RAPPRESENTANZA. Evidentemente il giudizio che gli Italiani hanno espresso nei confronti dell'esperienza di governo di quest'ala della politica Italiana è stato decisamente negativo. Temi vecchi (ancora la lotta di classe nel 2008?) e poca credibilità (dopo due anni di governo Prodi) hanno probabilmente scoraggiato anche gli elettori schierati a sinistra.

Un partito senza rappresentanza parlamentare, e quindi senza contributi da parte dello Stato, farà molta fatica a sopravvivere...

Onore invece all'UdC: ha sostanzialmente retto, appena un punto percentuale in meno rispetto a due anni fa. Ma paga l'errore strategico del suo leader, Casini: ha creduto di potere essere l'ago della bilancia, di poter diventare indispensabile per governare. Ha scommesso (ma probabilmente ad un leader politico si chiede anche questo) contro Berlusconi ed ha perso. 36 deputati e 3 senatori sono un numero discreto. Ma stando da soli all'opposizione rischieranno anche loro di scomparire...

lunedì, aprile 14, 2008

Povero Veltroni

Al Senato la sconfitta sembra pesantissima (8 punti di distacco col 60% delle sezioni scrutinate), come nessuno probabilmente si sarebbe aspettato. Alla Camera per ora la distanza è più ridotta, ma si viaggia comunque sui 5 punti... La rimonta non c'è stata, e bisogna su questo punto ammettere che aveva ragione Berlusconi quando affermava che era solo una strategia per apparire "vincenti" e conquistare i voti degli ultimi indecisi. Ci aspettano cinque anni di governo Berlusconi...

domenica, aprile 13, 2008

E' tempo di scegliere

Oggi e domani l'Italia è chiamata al voto. Io - come già accaduto due anni fa - non vado a votare: affrontare un lungo viaggio solo per andare a votare proprio non mi andava, quindi "subirò" le scelte del resto dell'elettorato: ancora poco più di 24 ore e vedremo chi governerà l'Italia per i prossimi 5 anni (magari meno, il secondo governo Prodi ha confermato che non tutti i governi durano un'intera legislatura). Visti i governi precedenti non sarà facile fare peggio di loro: mi auguro di non sbagliarmi...

Una previsione su chi vincerà? Nonostante i grandi proclami di "recuperi incredibili", non credo che il P.D. possa farcela. Vedremo domani pomeriggio...

venerdì, aprile 11, 2008

Il cacciatore di aquiloni

Non sono - sfortunatamente - una persona che legge tanto, per cui non ho mai letto il romanzo. Ma ho visto il film, e mi è piaciuto. Bello e toccante, in certi momenti commovente anche nella crudezza di alcune scene. Con una morale importante e con un messaggio di speranza, che sembra quasi dire che anche a chi - per paura - è venuto meno agli obblighi che aveva nei confronti degli amici (o anche solo della Giustizia) viene offerta prima o poi l'opportunità di riscattarsi.

Da vedere...

martedì, aprile 08, 2008

La comunicazione ai tempi dell'email

L’email rende più semplice e veloce la comunicazione. E’ un ottimo mezzo per organizzarsi: discreto, rapido, capillare; una email consente di raggiungere con un semplice click decine di persone, informandole delle proprie intenzioni. Ma l’estrema semplicità del mezzo può rivelarsi un boomerang: perché – proprio perché non costa nulla né in termini economici né in termini di tempo – il rischio che il numero di messaggi di risposta cresca in maniera esponenziale è concreto. E’ successo la settimana scorsa ad alcuni colleghi di Fabriano (io, per fortuna, sono sempre fuori da questi "giri"): questa email – a mio avviso bellissima – racchiude tutta la rabbia che prova chi vede usare in maniera impropria un mezzo di comunicazione per altri versi molto utile:

è un dato ufficiale: sono 475 le mail scritte per non dirsi un XXXXX e lasciarsi con un vago ci vediamo alle 22 al parcheggione per andare (forse) in qualche pub (dove?).

Chiedo immediati provvedimenti.

Io, se non si fosse ancora capito, mi dissocio.

Il parcheggione non vedà neanche l'ombra della mia Qasqahai (tra l'altro auto di vaporidis in "questa notte è ancora nostra")

Chiamerò GLI AMICI (per distinguerli dalla figura socio mitologica "gli altri") per telefono stabilendo con loro un contatto UMANO.

Un esperto di comunicazione.

giovedì, aprile 03, 2008

La vita spiegata da un uomo che muore

Ieri ho visto al TG1 un servizio su Randy Pausch. Il nome non mi diceva nulla, ma dopo aver sentito al telegiornale del suo caso ho cercato un po' su Internet. E - tra le altre cose - ho trovato una breve recensione del suo libro:
Nell'agosto 2007, il professor Randy Pausch ha saputo che il cancro contro il quale combatteva era incurabile e che gli restavano pochi mesi di vita. Ha scelto di lasciare subito il suo lavoro all'università per stare vicino alla moglie Jai e ai loro bambini. Prima, però, il 18 settembre 2007, ha tenuto davanti a 400 studenti e colleghi la sua "ultima lezione", intitolata "Realizzare davvero i sogni dell'infanzia". Con ironia, fermezza e coraggio, ha ripercorso le tappe della sua esperienza, e il suo discorso è una testimonianza toccante e profonda di una vita resa straordinaria dall'intensità con la quale è stata vissuta. Da quel giorno, milioni di persone hanno visto su internet l'ultima lezione di Randy Pausch. Oggi quel testo, ampliato e arricchito, diventa un libro capace di parlare al cuore di ciascuno individuo. Pausch non vuole rivelare il senso della vita; più modestamente, mostra perché vale la pena vivere.

Ma oltre al libro, su Internet si trovano anche altre informazioni. Come la registrazione della lezione di cui si parla (su YouTube lo trovate a questo link).

Ad ognuno di noi - nella vita - capita di affrontare eventi spiacevoli se non tragici. Ciascuno, poi, li gestisce in maniera differente: non esiste un modo giusto o sbagliato di affrontarli, ma non c'è dubbio che - davanti allo stesso evento - nessun reagisce nello stesso modo. Sarebbe facile dire che non bisogna perdere la calma, che anche dinnanzi alle notizie più drammatiche (e quella di sapere che la nostra vita terminerà da lì a poco, specie se ancora ci sentiamo vivi ed attivi, è certamente terribile) deve prevalere la razionalità. Io non so se ci riuscirei: per mia fortuna non mi è mai capitato direttamente, né nella sfera degli affetti più prossimi (perché anche quello che succede a loro ha impatto su di noi...), ma spero - se mai dovesse accadermi - di riuscire a non lasciare che il panico prenda il sopravvento: perché il tempo è sempre importante, e quando ne resta poco è giusto non sprecarne neanche un momento...