giovedì, aprile 03, 2008

La vita spiegata da un uomo che muore

Ieri ho visto al TG1 un servizio su Randy Pausch. Il nome non mi diceva nulla, ma dopo aver sentito al telegiornale del suo caso ho cercato un po' su Internet. E - tra le altre cose - ho trovato una breve recensione del suo libro:
Nell'agosto 2007, il professor Randy Pausch ha saputo che il cancro contro il quale combatteva era incurabile e che gli restavano pochi mesi di vita. Ha scelto di lasciare subito il suo lavoro all'università per stare vicino alla moglie Jai e ai loro bambini. Prima, però, il 18 settembre 2007, ha tenuto davanti a 400 studenti e colleghi la sua "ultima lezione", intitolata "Realizzare davvero i sogni dell'infanzia". Con ironia, fermezza e coraggio, ha ripercorso le tappe della sua esperienza, e il suo discorso è una testimonianza toccante e profonda di una vita resa straordinaria dall'intensità con la quale è stata vissuta. Da quel giorno, milioni di persone hanno visto su internet l'ultima lezione di Randy Pausch. Oggi quel testo, ampliato e arricchito, diventa un libro capace di parlare al cuore di ciascuno individuo. Pausch non vuole rivelare il senso della vita; più modestamente, mostra perché vale la pena vivere.

Ma oltre al libro, su Internet si trovano anche altre informazioni. Come la registrazione della lezione di cui si parla (su YouTube lo trovate a questo link).

Ad ognuno di noi - nella vita - capita di affrontare eventi spiacevoli se non tragici. Ciascuno, poi, li gestisce in maniera differente: non esiste un modo giusto o sbagliato di affrontarli, ma non c'è dubbio che - davanti allo stesso evento - nessun reagisce nello stesso modo. Sarebbe facile dire che non bisogna perdere la calma, che anche dinnanzi alle notizie più drammatiche (e quella di sapere che la nostra vita terminerà da lì a poco, specie se ancora ci sentiamo vivi ed attivi, è certamente terribile) deve prevalere la razionalità. Io non so se ci riuscirei: per mia fortuna non mi è mai capitato direttamente, né nella sfera degli affetti più prossimi (perché anche quello che succede a loro ha impatto su di noi...), ma spero - se mai dovesse accadermi - di riuscire a non lasciare che il panico prenda il sopravvento: perché il tempo è sempre importante, e quando ne resta poco è giusto non sprecarne neanche un momento...

2 commenti:

Nico ha detto...

Ho iniziato a vedere la lezione, ma non sono riuscita a seguirla bene..too fast.
Hai modo di sintetizzarmela nel frattempo in qualche modo?
nico

Stefano ha detto...

Tratta un tema che mi sta tanto a cuore. I sogni e la possibilità di realizzarli. Spesso si pensa solo ai propri, di sogni. Per Pausch, aiutare gli altri a realizzare i propri è ancora più gratificante. Il professore si soffermava soprattutto su quelli che si fanno quando si è bambini (che poi sono quelli a prima vista più irraggiungibili), ma il discorso è applicabile a quelli fatti ad ogni età.

Trovi una trascrizione in italiano dell'intero intervento a questo link.