Con quasi un anno di ritardo...
... Veltroni ha fatto il passo giusto, quelle dimissioni che avrebbe dovuto presentare già all'indomani della clamorosa sconfitta alle politiche: perché se l'elettorato boccia la tua linea, affermando in maniera chiara che il tuo piano non è quello che vuole, allora dovresti farti subito da parte. Lui non l'ha fatto, non ha avuto questa forza (perché per chi è il capo ritirarsi e rinunciare quindi al proprio ruolo di comando non è certo facile, e quindi umanamente posso anche comprenderlo), condannando così il PD a lacerarsi per altri 9 mesi, perdendo elezioni su elezioni. Fino alla sconfitta di lunedì in Sardegna, dove anche l’astro nascente del Partito Democratico, Renato Soru, è stato silurato da super Silvio: il quale ha dimostrato per l’ennesima volta che il suo modo di fare, fatto di tanti annunci e proclami ma di pochi fatti concreti, è vincente. Anche in un periodo di crisi, durante il quale – in genere – chi sta al governo viene durante punito in quanto incapace di ridurre gli effetti della crisi stessa.
Il PD oggi è in fibrillazione, si interroga sul suo futuro. Potrebbe anche non sopravvivere. Oppure potrebbe riprendere vigore, affidarsi a leader nuovi e – magari - conquistare nuovi consensi. Sarà il tempo a dire come questa “crisi” interna sarà stata gestita.
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