giovedì, giugno 04, 2009

Le elezioni europee viste dall'estero

Premetto che la mia è una visione parziale, dal momento che non leggendo giornali né guardando la TV Ungherese (a dire il vero non guardo la TV e basta...), ma dai pochi manifesti elettorali che vedo per le strade mi viene da pensare che in Ungheria le elezioni europee siano molto meno sentite che in Italia. Perché da noi c'è una campagna all'ultimo sangue, con partiti e candidati che si contendono i voti come se fosse l'ultima occasione, mentre qui (la stessa impressione l'ho avuta alcune settimane fa anche a Praga, ma in quel caso le elezioni erano ancora relativamente lontante) pare non fregare niente a nessuno. Un collega ungherese mi ha detto che dipende dal fatto che il partito al governo ha fatto così male negli ultimi anni che le elezioni sono date per perse, quindi loro non fanno propaganda, come pure non la fa l'opposizione che già da per scontata la vittoria. Sarà, ma da noi la guerra se la fanno anche i candidati dello stesso partito! Forse il ruolo di parlamentare europeo in Italia è più ambito? In effetti - a giudicare dalle retribuzioni differenziate per Paese (leggi qui un vecchio articolo del Corriere) - potrebbe anche essere una valida motivazione (sembrerebbe che un parlamentare Europeo eletto in Italia percepisca in un mese più di quanto guadagni in un anno il collega eletto a Budapest). Ma la domanda di fondo, in Italia come in Ungheria, rimane la stessa: ma questo Parlamento Europeo, concretamente, che fa?

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