venerdì, giugno 19, 2009

Le donne di Berlusconi

Il Presidente del Consiglio è di nuovo al centro della bufera: questa volta si parla di party con ragazze e - forse - sostanze stupefacenti. Non so quale sia la verità, che Berlusconi - come tutti gli esseri umani - possa avere delle debolezze è certamente probabile, ma che esse debbano interessare la gente comune, sinceramente non capisco perché: anche il primo ministro ha diritto alla sua vita privata, e finché rimane nell'ambito della legalità, non vedo perché la cosa dovrebbe interessarci o - ancora peggio - scandalizzarci. D'accordo, qualcuno potrebbe dire che la droga non è legale: vero, ma intanto l'accusa andrebbeprima provata (e i processi sui giornali non mi sono mai piaciuti, esistono sedi molto più appropriate), e comunque il consumo personale mi sembra decisamente qualcosa di meno grave. Certamente qualcuno a questo punto potrebbe obiettare che all'estero per molto meno i politici si dimettono: sinceramente non mi sentirei di sostenere una simile tesi. L'esempio di Clinton con Monika Lewinsky ha ampiamente dimostrato che neppure all'estero i politici si dimettono di fronte a gravi scandali...
E' paradossale: con tutti i problemi che ha l'Italia, con la gestione non proprio perfetta della cosa pubblica che sta facendo il governo Berlusconi, gli unici attacchi avvengono su questioni private che nulla hanno a che fare con la gestione politica del governo: quest'opposizione resterà tale per sempre, se continuerà a non essere capace di colpire nel segno, ed attaccare i comportamenti privati di Berlusconi mi sembra tutt'altro che la strada giusta da percorrere...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Maurizio Pistone la vede così:
"È inutile che i berluschini la buttino in barzelletta, come se il mondo
intero fosse interessato alle trombate del loro Capo.

Grazie a Dio, non è lì il centro del mondo - non del *nostro*,
sicuramente.

Il fatto è che ci sono regole universali che regolano il funzionamento
dei sistemi politici.

Una di queste, è che ogni sistema politico deve avere un meccanismo di
rinnovamento del proprio gruppo dirigente.

Questa regola è sempre difficile da applicare nei sistemi politici
fondati sulle capacità carismatiche di un lìder.

Berlusconi è riuscito in alcune operazioni veramente geniali. Ha
costruito un partito di riciclati (ex-democristiani ed ex-socialisti,
prevalentemente). Ha democristianizzato i nostalgici di Salò. Ha
stabilito un rapporto più o meno costante con una banda di esagitati in
camicia verde. Con questa bella armata, e il suo seguito di brambilli e
di brambille, ha occupato il centro del quadro politico italiano per
quindici anni. Sciapò.

Ma, appunto, tutta quest'arlecchinata sta in piedi solo grazie al Capo:
al suo carisma (che c'è sicuramente, anche se io non ce lo vedo proprio,
ma vedo i risultati), ai suoi soldi, alle sue televisioni, alla sua
candida sicurezza che ognuno ha un suo prezzo, e questo prezzo non è mai
troppo alto per lui.

Ma era evidente fin dall'inizio che in questo disegno c'era un punto
debole: e dopo?

Adesso siamo arrivati a questo punto. Quindici anni sono tanti, e non
bastano i miracoli della medicina e di Photoshop per nascondere il
logoramento del Capo. Si tiene in piedi con disumano accanimento
terapeutico un lìder screditato nel mondo, prigioniero dei suoi incubi
persecutori, ormai incapace di tenere a freno le sue mattane senili,
solo perché tutti sanno che, uscito di scena lui, la sua Armata andrà in
pezzi, e saranno botte da orbi.

E questo è sì, un *nostro* problema.



--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it"

Stefano ha detto...

Caro Maurizio, quello che dici è corretto, ed il problema della successione della leadership nel centro destra italiano è una questione spinosa che potrebbe anche non risolversi mai (nel senso che alla morte, fisica o politica, di Berlusconi la sua creatura potrebbe realmente crollare).

Ma in Paese come il nostro - dove la lungimiranza non esiste e si naviga a vista - i problemi futuri non interessano tanto la gente, che guarda all'oggi più che al domani (e si dimentica spesso di controllare cosa è successo ieri...): e nel presente sembra proprio che Berlusconi ed i suoi pugnati riescano ad essere più credibili degli avversari. Più di Di Pietro (signor NO è il soprannome che - a mio avviso - più gli si addice: non esiste un programma, gli basta essere contro Berlusconi) e più del PD (dove non esiste una vera leadership: come potrebbe mai, visto che il partito che ha sempre affermato la centralità della base, tanto da usare le primarie per scegliere il proprio leader, è ora controllato da persone non elette dalla base?). Per me, nell'attuale agone politico, l'unico veramente credibile ed equilibrato, e pieno di idee sensate è Casini. E' proprio vero, siamo nati democristiani e tali moriremo...