Berlusconi e la diffamazione
Che la dignità e l'onorabilità delle persone vada rispettata è fuori discussione, e che nei casi di violazione la legge debba intervenire è scontato e - probabilmente - anche auspicabile. Però resto in effetti un po' perplesso da quello che leggo oggi (qui l'articolo su La Repubblica): Berlusconi avrebbe querelato il giornalista della Repubblica che - sulle pagine del quotidiano - gli aveva rivolto determinate domande. Quesiti forse fastidiosi e provocatori, ai quali si può legittimamente decidere di non rispondere (un vecchio adagio recita "Chiedere è lecito, rispondere è cortesia"): ma arrivare in Tribunale per questo mi sembra esagerato. La macchina della Giustizia civile è già abbastanza ingolfata da milioni di cause (siamo un popolo litigioso), aggiungerne un'altra forse evitabile non mi sembra una buona scelta. Ma forse per chi non è tirato in ballo è facile dirlo, magari se fossi stato io il bersaglio dell'attacco la penserei diversamente: ma ciononostante resto della mia idea, che questo è un errore che - anche in termini di immagine - si rivolterà contro il capo del governo...
Nessun commento:
Posta un commento