Ancora una fumata nera
Il gioco è la passione degli italiani: non importa quanto sia iniquo (il Superenalotto, per avere una idea, destina al montepremi appena il 34,648% delle giocate, come si vede dal suo regolamento), comprare un sogno non ha prezzo. Ed ecco quindi che con il jackpot che ha superato 120 milioni di euro, la tentazione non risparmia nessuno (me compreso, lo ammetto: martedì avevo giocato 2 colonne, ieri mio padre ne ha giocate 4 per tutta la famiglia), e praticamente tutti gli italiani (ed ormai anche tanti stranieri) giocano fior di quattrini. E se io mi limito alla giocata minima giusto per il gusto di partecipare, c'è chi invece spende cifre consistenti. Con grande gioia dello Stato, che ha trovato nel gioco legalizzato una tassa che tutti sembrano essere ben disposti a pagare! Già mi immagino Tremonti e Berlusconi seduti insieme fremendo affinché il TG1 dia in chiusura la notizia per loro più bella: "Peccato, anche questa volta il 6 non è uscito". Ed al giungere di questa buona novella, un balletto (chissà in compagnia di chi...) allieterà la loro serata: perché una nuova estrazione con questo jackpot significa un minor disavanzo dei conti pubblici da coprire...
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