sabato, luglio 11, 2009

Il G8: chissà a che serve...

Non so quanto sia costata l'organizzazione del G8 (complice anche il trasferimento in corsa dalla Maddalena a L'Aquila), non ho idea dei disagi che possa avere creato alle popolazioni terremotate, né in generale a quanti hanno avuto la sfortuna di incontrare le delegazioni (avete idea di che significa incrociare il flusso di funzionari/attendenti che accompagnano i leader in aeroporto? Le strade vengono bloccate, gli accessi controllati a vista, così loro possono andare in tutta tranquillità, i comuni mortali rischiano di perdere i loro voli: mi è successo, e per fortuna era in anticipo di ore!), ma la mia ignoranza più grande riguarda i risultati di questo vertice: perché ora tutti annunciano provvedimenti mirabolanti, che risolveranno tutti i problemi del mondo, ma nessuno sa bene quando e come essi si concretizzeranno in fatti. Perché dire è facile, fare molto meno...

Del G8, di certo, ci resteranno le immagini di un raggiante Berlusconi che saluta tutti con un riflesso sulla spilla degno del miglior esperto di fotoritocco al computer, come pure quelle di Obama e Sarkozy che indugiano un po' troppo insistentemente su una ragazzina (pare abbia 16 anni...) che accompagnava Lula. Chissà a che titolo il Presidente brasiliano l'avesse portata al vertice...

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