Quando la crisi tocca le persone che conosci
L'attuale crisi finanziaria sta creando tanta apprensione nel Mondo ma - fino ad ora almeno - io l'ho vissuta con distacco: è vero che mi sta facendo perdere un sacco di soldi in borsa, ma i soldi vanno e vengono e quindi - nonostante mi dispiaccia perderli - non ne faccio un dramma. Poi ci sono le persone che - a causa di questa crisi - stanno perdendo tutto, in primis il lavoro. Ma fino ad oggi questo era una situazione che non riguardava me, né le persone che conosco: pertanto era un non problema. Ed invece oggi ho ricevuto una email da un amico che lavora in Inghilterra: mi chiede come sto, come vanno le cose, e poi mi dice che la sua azienda sta licenziando 50 persone. E lui teme di potere essere tra queste 50. La crisi colpisce duro, e a farne le spese sono anche (Giacomo direbbe soprattutto) lavoratori che non c'entrano nulla con la cause scatenanti, che non hanno colpe per la bolla che è scoppiata e che ora si trovano (o rischiano di trovarsi) in mezzo ad una strada, senza nessuna concreta prospettiva almeno nell'immediato: perché i sostenitori delle blande tutele offerte ai lavoratori nei paesi Anglosassoni dicono sempre "Anche se hai meno tutele e quindi puoi essere licenziato da un giorno all'altro, ci metti un paio di settimane a trovare un nuovo posto di lavoro", ma questa affermazione - forse vera in periodi normali, dove singole aziende possono chiudere ma il mercato nel suo complesso è in buona salute - oggi non vale di certo: perché chi il lavoro oggi lo perde, difficilmente lo troverà nei prossimi mesi. Da oggi la crisi non è più così distante dal mio mondo...
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