L'alba del giorno più lungo
Oggi è il solstizio d'estate, il giorno più lungo dell'anno (nel nostro emisfero quantomeno). Ed io, nonostante il lungo viaggio di ieri per rientrare a casa (dal momento in cui sono uscito dall'ufficio a quello nel quale sono entrato a casa son passate circa 7 ore), sono già in piedi alle 5:40 del mattino. Roba da pazzi, direbbe qualcuno! Però l'essermi svegliato così presto mi ha permesso di ammirare una splendida alba, con un cielo talmente azzurro da sembrare finto, ed un orizzonte ogni istante più rosso a fare da palcoscenico al Sole che sorge in questa nuova giornata. Una splendida vista, che non mi capitava da tempo di cogliere...
P.S. Durante il viaggio di ieri ho assistito a due scene che mi piace raccontare: la prima sull'aereo, dove una ragazza seduta proprio dietro di me - quando ormai si era già in fase di rullaggio - è stata presa dal panico ed ha chiesto di scendere dall'aeromobile. Gli assistenti di bordo (ma anche il fidanzato) hanno cercato in ogni modo di convincerla che non c'era pericolo, che era molto più sicuro decollare che non rientrare nell'area di parcheggio per farla sbarcare. Non c'è stato verso: anche il capitano ha cercato di persuaderla, invano. Siamo rientrati e la ragazza è scesa, perdendo così l'occasione di vincere una paura che - per quanto forte - non ha il diritto di bloccare la nostra vita. La seconda scena, invece, mi è capitata a Caltanissetta, alla stazione dei pullman. Avevo appena salutato mio padre ed ero salito in macchina quando un signore mi ha chiesto "Mi scusi, dove posso trovare un taxi?". Poverino, pensare di trovare un taxi a Caltanissetta alle 22:30 è impresa disperata... Mi sono offerte di accompagnarlo io, ma il bello doveva ancora arrivare: mi dice il nome di un hotel che proprio non conoscevo. D'accordo che manco da Caltanissetta da anni, però gli alberghi non nascono certo come funghi in questa città: ha chiamato l'albergo per farsi dare l'indirizzo, ma anche il nome della via non mi diceva nulla! E' bastato poco per capire che avevano commesso un errore: l'albergo che era stato prenotato non era a Caltanissetta, ma a Piazza Armerina (sono quasi 50km)! Ha disdetto quell'Hotel ed io l'ho accompagnato in un albergo nisseno... E' stata una piccola buona azione che mi aiuta a sentirmi più buono. Ma anche a sdebitarmi con chi - in passato - ha avuto con me gli stessi riguardi: perché anch'io sono stato talvolta nella condizione di avere bisogno di una mano da perfetti sconosciuti. Ed ho sempre trovato qualcuno pronto ad aiutarmi...
P.S. Durante il viaggio di ieri ho assistito a due scene che mi piace raccontare: la prima sull'aereo, dove una ragazza seduta proprio dietro di me - quando ormai si era già in fase di rullaggio - è stata presa dal panico ed ha chiesto di scendere dall'aeromobile. Gli assistenti di bordo (ma anche il fidanzato) hanno cercato in ogni modo di convincerla che non c'era pericolo, che era molto più sicuro decollare che non rientrare nell'area di parcheggio per farla sbarcare. Non c'è stato verso: anche il capitano ha cercato di persuaderla, invano. Siamo rientrati e la ragazza è scesa, perdendo così l'occasione di vincere una paura che - per quanto forte - non ha il diritto di bloccare la nostra vita. La seconda scena, invece, mi è capitata a Caltanissetta, alla stazione dei pullman. Avevo appena salutato mio padre ed ero salito in macchina quando un signore mi ha chiesto "Mi scusi, dove posso trovare un taxi?". Poverino, pensare di trovare un taxi a Caltanissetta alle 22:30 è impresa disperata... Mi sono offerte di accompagnarlo io, ma il bello doveva ancora arrivare: mi dice il nome di un hotel che proprio non conoscevo. D'accordo che manco da Caltanissetta da anni, però gli alberghi non nascono certo come funghi in questa città: ha chiamato l'albergo per farsi dare l'indirizzo, ma anche il nome della via non mi diceva nulla! E' bastato poco per capire che avevano commesso un errore: l'albergo che era stato prenotato non era a Caltanissetta, ma a Piazza Armerina (sono quasi 50km)! Ha disdetto quell'Hotel ed io l'ho accompagnato in un albergo nisseno... E' stata una piccola buona azione che mi aiuta a sentirmi più buono. Ma anche a sdebitarmi con chi - in passato - ha avuto con me gli stessi riguardi: perché anch'io sono stato talvolta nella condizione di avere bisogno di una mano da perfetti sconosciuti. Ed ho sempre trovato qualcuno pronto ad aiutarmi...
1 commento:
Secondo me si traggono più soddisfazzioni personali a fare un favore ad un estraneo piuttosto che a un conoscente che crede
"tutto mi è dovuto"
"cosa gli costa" e via discorrendo.....
Posta un commento