I tabù del sindacato
Nel corso degli anni ho assistito a tanti "NO" pronunciati dai sindacati, in particolare dalla Cgil. In tanti, troppi casi le proposte avanzate sono state bocciate senza reali motivazioni, quasi a volere difendere a tutti i costi lo status quo: dai rinnovi del contratto metalmeccanico senza la firma della Fiom-Cgil fino alle proposte di innanzalmente dell'età pensionabile, un coro di no preconcetti che non affrontano mai la questione, che quasi mai forniscono spunti interessanti di discussione, che mostrano solo una chiusura ingiustificata. Perché il mondo cambia, e le regole (specie in materia previdenziale!) non possono non tenerne conto. Chi si ostina a rifiutare questa realtà è destinato ad affondare, portando con se chi - in buona fede - gli ha dato credito. La pensione a 65 anni, per gli uomini come per le donne, nel pubblico e nel privato, non può essere un tabù: bisogna parlarne, discuterne, capire. E infine decidere: perché i problemi - se non affrontanti - non si risolvono, anzi tipicamente si amplificano. Fino a diventare - all'improvviso - troppo grandi per essere gestiti...
Nessun commento:
Posta un commento